Fiere di Parma riposiziona e rilancia Cibus
“Noi abbiamo fatto di tutto per cercare di mantenere il Cibus nelle date previste a maggio perchè questo avrebbe significato poter “vivere” la normalità. Avremmo voluto dare un segnale di stabilità proprio in questo momento difficile. Purtroppo però la situazione è precipitata e siamo stati costretti a spostare la Fiera a Settembre. Una decisione sofferta ma obbligata che abbiamo, ovviamente, preso in accordo con le Istituzioni, Federalimentare, Agenzia ICE nonché i rappresentanti delle nostre aziende espositrici e dei nostri buyer esteri”, ci dice Riccardo Caravita. Con il Brand manager Cibus e Food di Fiere di Parma abbiamo esaminato le ragioni che hanno portato allo spostamento della rassegna di riferimento dell’alimentare italiano a settembre e, soprattutto, le reazioni degli operatori.
“Sono venute meno le condizioni per mantenere la scadenza di maggio. Soprattutto sarebbero mancati gli operatori esteri. Del resto Cibus ha requisiti tali che vanno rispettati e abbiamo anche voluto evitare che gli investimenti degli espositori non fossero profittevoli”.
Ecco, gli espositori, come hanno accolto il riposizionamento?
“Fare Cibus appena dopo l’estate ci è sembrata la soluzione più responsabile e strategica anche in relazione al calendario delle altre manifestazioni. In pratica noi siamo i primi a riaprire subito dopo l’estate. La reazione degli espositori è stata univoca e coerente con la situazione in atto. I riscontri che abbiamo sono molto positivi, solo pochi settori potrebbero avere alcune difficoltà contingenti. Penso, per esempio a quello dei dolci da ricorrenza. Ma stiamo studiando iniziative ad hoc, con attività di incoming dedicate, per venire incontro alle specifiche esigenze di tutti i comparti. Nel contempo, poiché le Fiere sono opportunità uniche per incontrare i buyer stiamo già lavorando per riposizionare tutti i compratori di Cibus su settembre”.
Dal 2021 Cibus da biennale diventerà annuale. Una decisione importante che segna un evidente cambiamento sull’intero comparto delle Fiere alimentati italiane. Perchè questa scelta?
“Il progetto Cibus 2021 è già ponto. La manifestazione ha visto un decennio di grande crescita e sviluppo. Nel 2010 avevamo 2.000 espositori e 60mila visitatori professionali. Oggi abbiamo più di 3.000 espositori e circa 85mila visitatori. Cibus ha quindi avuto un’evoluzione esponenziale. E’ un brand storico, sinonimo di eccellenza, qualità e garanzia del Made in Italy agroalimentare, l’unica grande Fiera internazionale che presenta solo prodotti italiani e promuove tutte le eccellenze del suo magnifico territorio.
“Così l’annualizzazione è una conseguenza di questa evoluzione che tiene conto dell’esigenza dei buyer di mantenersi costantemente in contatto con le aziende. Da qui la scelta di annualizzare per fare sempre più di Cibus un acceleratore di business per tutto il comparto. Un altro aspetto da sottolineare, poi, è che non replicheremo la stessa Fiera. Nel 2021 avremo un Cibus nuovo, o meglio, mi permetta l’espressione, connettivizzato”.
Cosa intende?
“Intanto la durata sarà di tre giorni il 4, 5 e 6 maggio, più breve e concentrata. Poi, sul modello di Cibus Connect, offriremo agli espositori la possibilità di scegliere tra aree libere o pre-allestite con stand e cucine “chiavi in mano”. Insomma una manifestazione più accessibile, moderna e digitale che non trascurerà il forte legame con il territorio, attraverso i Factory Tour infatti porteremo oltre 1000 buyer alla scoperta delle aziende, delle loro produzioni e dei loro imprenditori. Inoltre per l’edizione del prossimo anno abbiamo potenziato budget e contenuti per aumentare le attività di incoming. Vogliamo che Cibus faccia vivere a tutta la sua community un’esperienza completa di authentic italian food.
Infine avete lanciato una novità: www.mybusiness.cibus.it che mettete a disposizione degli utenti professionali. Ce ne parli.
“Volendo lanciare un nuovo format fieristico non potevamo non investire nel digitale. Così abbiamo messo a punto un “Cibus Virtuale”, un motore di ricerca che contiene tutti i prodotti che le aziende nostre esportici pubblicano sui loro siti, i cui contenuti verranno, da noi, indicizzati e federati per permettere una veloce e semplice fruizione delle informazioni da parte di tutti i buyer appartenenti alla piattaforma Cibus. In questo modo saremo in grado di offrire ai compratori di tutto il mondo il più grande database di prodotti agroalimentari italiani che ci sia, con la possibilità di interfacciarsi agevolmente con le aziende, inoltrando in qualsiasi momento, richieste di fornitura e contatto. Un modo per essere al servizio dei nostri espositori e creare valore per 365 giorni all’anno”.