Il blocco del Fuoricasa manda in crisi intere filiere
Con la chiusura totale del canale della ristorazione e dei prodotti industriali ad essi dedicati in tutta Europa, tutto il comparto del Fuoricasa, comprese le filiere di produzione dei beni e servizi ad esso destinati, rischia di andare in crisi.
E le associazioni di categoria si fanno interpreti delle preoccupazioni delle imprese.
“Le aziende di macellazione non sono in grado oggi di collocare le carni provenienti dalle vacche degli allevamenti da latte che hanno solo in tale canale la loro piena valorizzazione sia sul mercato italiano che europeo”. E’ il grido d’allarme di Assocarni, l’associazione che rappresenta l’industria italiana di macellazione che, in una nota, chiede “misure urgenti di sostegno agli allevatori da latte fino alla riapertura del canale della ristorazione”. Con la chiusura totale ed improvvisa imposta per legge delle catene di ristorazione in Italia e la progressiva chiusura che sta interessando gli altri Paesi, lamenta Assocarni, “il prezzo degli animali provenienti dagli allevamenti da latte è destinato a scendere e la stessa macellazione di tali capi è a rischio per assenza di domanda. Buone invece le notizie per la carne di vitellone e scottona i cui prezzi sono già in aumento per la domanda sostenuta della Gdo a cui tale carne è destinata. Considerati gli elevati volumi, anche le capacita di stoccaggio del prodotto – sottolinea – sono quasi esaurite”.
Se a ciò si aggiunge la concomitante crisi del latte non più commercializzato nel canale della ristorazione, “la redditività degli allevamenti da latte italiani – conclude l’associazione che rappresenta l’industria italiana di macellazione – è messo a dura prova, per cui Assocarni sostiene le iniziative già richieste dalla Coldiretti e preannunciate dalla Ministra Bellanova di sostegno economico al settore”.
Altra filiera colpita è quella lattiero casearia per la quale il Mipaaf ha previsto sei milioni di euro da destinare all’acquisto di latte UHT, prodotto da latte crudo raccolto nel periodo di maggior rischio di spreco, da distribuire alle persone più bisognose.
“Non vogliamo sia buttato nemmeno un litro di latte buono, sicuro e garantito – ha detto il Ministro Teresa Bellanova – Per questo faccio appello a tutto il Tavolo perché si approvi la misura e per metterla in campo a stretto giro a tutela di allevatori e produttori di latte. Con queste risorse possiamo arrivare a circa 180mila quintali di latte salvato dallo spreco e destinato ai più bisognosi. Colgo questa occasione per ringraziare anche migliaia di volontari che in queste ore stanno assicurando continuità anche nell’assistenza ai più fragili, insieme alla protezione civile”.
“E’ positiva la proposta del ministro Bellanova, di destinare 6 milioni di euro all’acquisto di latte Uht – prodotto da latte crudo raccolto nel periodo di maggiore crisi – per i più bisognosi, evitando lo spreco alimentare, poiché allenta la pressione sul latte fresco e sulle Dop, tra cui la mozzarella di bufala”. Lo afferma Confagricoltura in un comunicato
“Confagricoltura ritiene fondamentale, in questa fase, promuovere il consumo di latte e di formaggi, così come andranno adottate ulteriori misure, già allo studio del Mipaaf, che possano permettere all’intera Filiera di continuare a produrre in una situazione di emergenza, garantendo cibo di alta qualità e sicuro”.