La Gelateria in crisi teme di perdere la sua stagione

Il comparto della gelateria è tra quelli più caratterizzati dalla stagionalità. Per questo gli operatori del settore, con l’approssimarsi dell’estate temono fortemente di perdere il periodo di loro massima attività. 

Per questo Marco Cavedagni, Presidente di Acomag, l’associazione dei Costruttori di macchine da gelato, lancia un appello al Presidente del Consiglio perché valuti questo aspetto e consenta alle aziende di ricominciare a lavorare il più presto possibile, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza

«Il settore delle gelaterie, rispetto ad altri comparti dell’alimentare è caratterizzato una forte stagionalità. Pertanto è indispensabile agire in fretta perché, quello che si perde ora, in termini di fatturato, non lo si recupererà più durante l’anno» ha detto in una dichiarazione.

Attualmente anche le gelaterie sono chiuse e a parte qualche tentativo di fornitura a domicilio il settore è del tutto fermo. mm ora il rischìo è che il perdurare della chiusura comprometta tutta la stagione.

Ma cosa chiede il Presidente dell’Acomag?

«Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà di questo momento. ma vorrei che il Governo considerasse almeno la tipicità del nostro comparto e ci permetta, pur nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, di riaprire le nostre attività sia industriali sia artigianali».

Per questo, secondo Cavedagni, «bisogna pensare a una progressiva ripartenza. Occorre anche tenere conto del fatto che l’industria delle macchine del gelato che rappresento, ha dei competitor internazionali che vivono una situazione di minori limitazioni, soprattutto per quel che riguarda il gelato soft, che nel mondo è molto più diffusi che da noi. Sia chiaro che non intendo mettere in secondo piano la salute delle persone, ma chiedo al Governo di considerare le priorità di intervento anche valutando gli aspetti che caratterizzano le industrie che rappresento: 14 fabbricanti di attrezzature con 1.000 addetti ed un fatturato di oltre 500 milioni, con una percentuale di export vicina all’80%»

Per questo nell’appello al Governo Acomag si impegna anche a cooperare per redigere nel modo più professionale una prassi operativa che rispecchi in pieno le regole Haccp e le direttive dei decreti ministeriali in modo da costituire una valida difesa per il bene che tutti noi consideriamo prioritario: la salute della collettività.

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