Crisi Ferrarini: la famiglia pronta a lasciare

In base a un nuova richiesta depositata al Tribunale di Reggio Emilia da Ferrarini Spa per una seconda procedura di concordato preventivo lasciano presagire sviluppi inattesi. Il primo piano di salvataggio, presentato nel febbraio 2019, prevedeva l’intervento di Pini, grosso gruppo del settore delle carni con base in provincia di Sondrio. Pini avrebbe acquisito il pacchetto di controllo, mentre ai Ferrarini sarebbe rimasta una quota di minoranza. Il piano è stato ritirato nelle settimane scorse dall’azienda di Rivaltella, che ha chiesto al tribunale di poter presentare un nuovo piano. Ed è proprio dalle carte della domanda depositata che emerge la novità.

Il documento parla esplicitamente della “uscita dell’attuale proprietà dalla compagine sociale”. Sarebbe soprattutto questo, secondo la Ferrarini, il carattere di novità che, a quasi due anni di distanza dalla prima richiesta di concordato, ne renderebbe indispensabile uno tutto nuovo.

Contestualmente all’uscita della famiglia dall’azienda, il documento ipotizza “il possibile ingresso di un partner che si affiancherà a Pini”, precisando poi che si tratta di una “partner finanziario”. Il verbale del Consiglio di amministrazione di Ferrarini Spa del 30 aprile scorso, che ha deciso la presentazione di una nuova proposta, non faceva riferimenti né al disimpegno della famiglia, né all’arrivo di un secondo investitore. Ma Sido Bonfatti, avvocato e docente universitario modenese, artefice delle strategie legali dell’azienda, conferma la novità e spiega che è stata la famiglia a incaricare i consulenti di cercare un partner finanziario in grado di affiancare Pini. 

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