Da Veroni a Rigoni nuovi debutti nel mondo della birra artigianale
La produzione o vendita di birra artigianale sta diventando sempre più di interesse di gruppi alimentari prima mai attivi nel beverage. Quasi un modo per completare la gamma di offerta e entrare in nuovi mercati.
Per esempio Veroni propone tre birre artigianali del nuovo brand Toladolsa, termine dialettale emiliano che, dopo le difficoltà di questo ultimo periodo, invita gli italiani a prendere la vita con dolcezza (tola-dolsa), godendosi le cose buone del nostro incredibile Paese. Un nome scelto non a caso da Veroni, storico produttore di salumi che a 95 anni dalla fondazione entra oggi nel mondo della birra, da sempre sinonimo di momenti di relax, leggerezza e convivialità.
Le tre birre Toladolsa sono state create in collaborazione con il Birrificio Lambrate, produttore milanese tra i precursori in Italia del movimento della birra indipendente artigianale. “Abbiamo voluto scegliere un partner che si distingue per la scelta di materie prime naturali e di alta qualità, nonché per i metodi di lavorazione che preservano le proprietà organolettiche e il tipico sapore aromatico della birra non filtrata e non pastorizzata”, commenta Marco Fattori, responsabile vendite NT Italia di Veroni. “Abbiamo inoltre optato per un formato non usuale forse per le birre artigianali, quello in lattina di alluminio, perché volevamo poter preservare al massimo la qualità del nostro prodotto e sfruttare a pieno la nostra catena del freddo che può consegnare a oltre 5000 punti vendita al dettaglio in tutta Italia”.
La lattina di alluminio sta incontrando sempre più l’approvazione degli esperti e degli appassionati della birra artigianale per numerosi motivi: la pellicola neutra, inodore e insapore che riveste l’interno assicura il mantenimento delle proprietà organolettiche, mentre la protezione totale dai raggi UV e dalla luce e l’assenza di ossigeno data dalla chiusura ermetica migliorano la conservazione del prodotto. Il pack, oltre ad essere ecosensibile e facilmente trasportabile e immagazzinabile, favorisce un raffreddamento più rapido della birra, si legge in una nota dell’azienda emiliana.
E alla birra guarda anche Rigoni di Asiago che nel flagship store milanese “Naturalmente a Milano” propone ora Setteteste, una birra di “territorio”, una novità che prende vita dall’Altopiano di Asiago e dai suoi 7 comuni, tutti ricchi di storia e di grandi bellezze. L’insolito nome viene infatti proprio da lì e, da quegli stessi luoghi, vengono le materie prime utilizzate per realizzarla, dall’acqua della Renzola all’orzo coltivato a Canove e a Gallio, al luppolo, prodotto nel podere della Cattedra di Canove dove si è ripresa la coltivazione biologica di fragole, lamponi e oltre 15 varietà di ortaggi, tutti presenti nei menu dello store milanese. Orzo, grano, mais e luppolo sono anch’essi coltivati con metodo biologico, una scelta fatta per consolidare l’obiettivo che vuole che questo territorio diventi il BioAltopiano per eccellenza, riaffermando altresì l’importanza dell’attenzione all’ambiente e, di conseguenza, anche alla qualità dei frutti straordinari di questa terra.
Da poche settimane, infine, anche Spadoni è entrato nel settore col Birrificio del Molino. Mentre ormai da anni Farchioni vi è presente col marchio Mastri Birrai Umbri.