Marozzi: così in Romagna riprendono ristorazione e turismo
Luca Marozzi
Luca Marozzi, gestore di locali sulla riviera romagnola e titolare del Paramore Cafè a Lido di Savio Milano Marittima, è anche il delegato per la Romagna della FIR – Federazione Italiana Ristorazione. Con lui abbiamo parlato dell’attuale situazione e della ripartenza della attività legate al mondo del Fuoricasa dopo il lungo lockdown.
Allora Marozzi, come sta andando?
Essere ripartiti entusiasma chi, come me, ama lavorare nel mondo della ristorazione. Il proprio locale è una seconda casa, per non dire la prima! Stiamo assistendo ad un cambiamento radicale nelle abitudini delle persone; questo lockdown ha velocizzato un processo a cui già stavamo assistendo verso una maggiore consapevolezza delle scelte dei consumatori.
Cerchiamo di essere positivi, l’era dell’improvvisazione è finita, il futuro è dei locali che possono offrire il miglior rapporto qualità/prezzo e resteranno solo i veri professionisti.
Le difficoltà, si sono accentuate, ma non possiamo lasciarci scoraggiare, l’accoglienza è una passione oltre che un lavoro, e chi lo vive in questo modo farà il possibile per continuare nonostante tutto.
L’estate è arrivata. E i turisti?
Il cambiamento di cui parlavo si riflette anche nelle abitudini turistiche delle persone: il turismo da weekend sta, ovviamente, facendo da padrone. Nelle nostre zone stiamo uscendo dai canali informatici di prenotazione delle strutture, molti albergatori stanno lavorando con la clientela fidelizzata negli anni. Per quanto questo sia un grande cambiamento, sembra volerci dire che non è più sufficiente “essere online” con una qualche promozione, è necessario aver già dimostrato nel corso degli anni la propria qualifica e bravura nel settore. Il Covid-19 ha catapultato tutti in una realtà totalmente diversa rispetto ai canoni del turismo di massa, ci dovremo abituare a lavorare con numeri più bassi e migliorare la nostra offerta sotto ogni punto di vista.
La qualità ha sempre pagato e pagherà sempre, in Emilia Romagna ne siamo i maestri.
La Riviera romagnola come si è preparata? Cosa è cambiato rispetto agli anni scorsi e all’esigenza di prestare la massima attenzione alla sicurezza?
Posso dire che è stata prestata la massima attenzione da tutti gli addetti ai lavori.
Ieri sera, ad esempio, sono stato all’inaugurazione del parco divertimenti di un caro amico “Lido di Savio Village” e veniva misurata la febbre all’ingresso a tutti gli avventori. Ovunque forze dell’ordine e lavoratori stanno cercando di far rispettare al massimo le misure di sicurezza e, per quanto sia difficile, noi andiamo, come sempre, avanti con il sorriso!
Oltre ad essere, a livello di immagine, molto costruttivo far risaltare quanto la Riviera Romagnola, in pochissimo tempo, sia riuscita a svilupparsi ancor più come ambiente sicuro, siamo felici di poter dire che stiamo attuando tutte le norme nel migliore dei modi.
Nel centro di Milano Marittima è stata, inoltre, creata un’ “Oasi” con gli ingressi contingentati, per permettere a tutti di divertirsi nel rispetto di tutte le normative vigenti.
Queste piccole attenzioni non possono che far crescere la fiducia dei turisti nei confronti degli operatori, le parole chiave devono essere “alta qualità e sicurezza”.
Da parte delle istituzioni, nazionali e locali, che aiuto avete ricevuto, cosa vi aspettavate e vi aspettate per il rilancio del vostro settore?
Le istituzioni stanno investendo principalmente su campagne pubblicitarie per il rilancio del turismo, sarebbe tuttavia costruttivo avere più dialogo con chi ci rappresenta. Su questo aspetto i progetti di F.I.R. sono tra i più innovativi a livello nazionale, è indispensabile tutelare la nostra filiera, sotto ogni aspetto.
Turismo e ristorazione sono le nostre eccellenze, dobbiamo lavorare insieme per la specializzazione e crescita di questo settore, e la nostra voce deve arrivare a farsi sentire a livello nazionale.