Bellanova: entro l’anno i fondi per la ristorazione
“Siamo attivamente impegnati assieme al Ministero dell’Economia per sostenere la filiera della ristorazione. L’impegno è di rendere disponibili entro quest’anno e in maniera quanto più semplice possibile i 600 milioni previsti per il comparto”. Lo ha detto il Ministro dell’Agricoltura Maria Teresa Bellanova che ha sostenuto come “sostenere la ristorazione significa sostenere l’intera filiera agroalimentare italiana”.
Bellanova è intervenuta in diretta web alla presentazione del rapporto Nomisma sull’Industria alimentare italiana oltre il Covid-19. Il ministro ha ricordato che questo impegno è rivolto a un comparto che ha particolarmente sofferto ella fase pandemica e che ancora risente pesantemente della crisi.
“Stiamo ancora affrontando una sfida che nessuno poteva immaginare e per questo dobbiamo definire validi progetti di sviluppo per uscire dall’emergenza e ridisegnare l’agroalimentare italiano”. ha proseguito il Ministro. “Per questo dobbiamo impegnarci per consolidare e rilanciare il mercato interno e riposizionarci sui mercati esteri dove è importante la lotta al falso Made in Italy che danneggia gravemente le nostre imprese”. Il Ministro ha anche ribadito la contrarietà dell’Italia al Nutriscore obbligatorio, “un sistema – ha detto – che finisce col dividere gli alimenti in buoni e cattivi senza alcun fondamento scientifico. No, dunque, a sistemi che penalizzano le nostre eccellenze alimentari”.
Nel corso della presentazione della ricerca di Nomisma, Paolo De Castro, Presidente del Comitato Scientifico della società bolognese, ha ricordato come in Europa l’industria agroalimentare sia la prima industria per fatturato, valore aggiunto ed export. In questo contesto “l’Italia è il quinto esportatore al mondo di prodotti agroalimentari, sebbene, come energe dalla ricerca, il 50% delle nostre esportazioni agroalimentari sono realizzata appena dall 0,2% delle nostre imdustrie”. Ne deriva l’esigenza di sostenere al massimo i processi di internazionalizzazione delle nostre aziende.
Il tema delle dimensioni aziendali è stato al centro anche dell’intervento del Presidente di Centromarca, Francesco Mutti. “Il Covid ha avuto un effetto destabilizzante per il nostro sistema agroalimentare, perchè se è stato OK per il retail è stato un vero KO per il settore dell’horeca e la perdita del fuoricasa non è stata certo compensata dai maggiori fatturato derivati dagli acquisti domestici. Per questo occorre agire su tre fattori: la crescita competitiva, il taglio della burocrazia che incide e penalizza l’ìntero sistema e la dimensione aziendale. Perchè i piccoli faticano a rapportarsi con i diversi mercati. E dobbiamo aver ben presente dunque, che questa è una sfida che può essere anche una grande opportunità”.
Il Covid ha determinato importanti cambiamenti nella vita di tutti noi e di questi si deve ten conto anche quando si fa impresa in campo alimentare.
Così per Alessandro d’Este, Presidente e AD di Ferrero Commerciale Italia, “occorre tener ben conto dell’evoluzione che si è avuta nei comportamenti di consumo degli italiani soprattutto con l’aumento del tempo in casa rispetto a quello fuori casa. Allora dobbiamo essere sempre più preparati ad arrivare nelle case degli italiani”. Da qui l’attenzione crescente al digitale e alle opportunità che offre alle imprese.