Da Sana Restart il rilancio del biologico

“Il settore  biologico è cresciuto ben oltre le previsioni più ottimistiche e l’Italia sta continuando a mantenere una leadership incondizionata a livello europeo. 30 anni fa nasceva il Sana, riferimento assoluto bel biologico italiano, una manifestazione ormai leader riconosciuta a livello internazionale. Vi era all’epoca grande entusiasmo, e  già si percepiva distintamente la necessità di promuovere un’agricoltura  in sintonia con la natura, volta a  proteggere la biodiversità, l’aria, i suoli e le acque,  mantenendo la possibilità di un valido reddito d’impresa. Entusiasmo che, a guardare i numeri di questo settore nel nostro Paese, dura ancora oggi e promette importanti, ulteriori traguardi”.
Cosi la Ministra Teresa Bellanova, intervenuta stamane in videocollegamento all’inaugurazione del Sana, la più grande fiera del biologico italiano che proseguirà a Bologna fino a domenica 11. 

E l’accentuata attenzione dei consumatori verso cibi bio e green è è al centro di questa edizione della rassegna bolognese. Infatti la filiera agroalimentare – nelle sue declinazioni tradizionali e bio – ha sempre rappresentato una delle eccellenze del made in Italy, un comparto che risponde con prodotti di qualità e una forte capacità di reazione alle richieste di consumatori sempre più informati e consapevoli nelle scelte.

La recente pandemia, che dalla primavera del 2020 ha colpito l’Italia e il mondo intero, ha evidenziato e ulteriormente rafforzato alcune tendenze e stili di vita degli italiani, facendo emergere l’immagine di un Paese i cui consumatori prediligono, con sempre maggiore incidenza, scelte salutari e a carattere green e bio.

L’Italia è un Paese leader per il biologico. In termini assoluti, infatti, pur rappresentando il terzo paese per superfici bio preceduto da Spagna e Francia, si distingue per incidenza sul totale della SAU che oggi raggiunge il 15,8%, a fronte di una media europea del 7,5%. In parallelo, nel 2019 si rileva una crescita del settore biologico anche dal punto di vista del numero degli operatori che, in aumento del 2% rispetto al 2018, toccano quota 80.643 unità (Dati SINAB).

Il bio rappresenta dunque una grande opportunità per la ripresa economica che ha bisogno di proposte innovative fondate sulla sostenibilità. Per agricoltura, territorio rurale e cibo, l’innovazione è già disponibile con la scelta del biologico e dell’agroecologia.

Per questo FederBio propone di riservare una quota del Recovery Fund per sostenere un piano per la conversione al biologico, a partire dalle aree interne e dalle aree naturali protette del territorio nazionale.

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