All’Assemblea della Fipe emerge la crisi dell’Horeca
“Stiamo vivendo una fase molto complessa e difficile dal punto di vista sanitario, economico e sociale e dobbiamo tener conto del profondo disagio che questa provoca in tutti i cittadini”. Così il Presidente del Consiglio intervenendo all’Assemblea 2020 della Fipe che si è svolta in streaming.
“Il governo – ha detto Giuseppe Conte – si è attivato subito per alleviare la situazione determinata dalle chiusure resesi necessarie per l’esigenza di contenere la pandemia”. Conte ha ricordato i decreti Ristori 1 e Ristori bis e il rinvio delle scadenze tributarie annunciando a breve ulteriori interventi a sostegno soprattutto delle categorie più colpite. “Oltre al Fondo per la Ristorazione che proprio da qualche giorno mette a disposizione 600 milioni di euro, ci sono altri aiuti come i contributi a fondo perduto che saranno erogati dall’Agenzia delle Entrate”.
Conte ha poi riconosciuto che “ci sono oggi profonde disuguaglianze tra fasce sociali totalmente tutelate come i pubblici dipendenti e le categorie che sono in forte sofferenza perchè l’impatto della pandemia colpisce soprattutto chi non ha un reddito fisso. Per questo– ha aggiunto il premier – siamo al lavoro per fornire i maggiori sostegni possibili a queste categorie e lo faremo ora e nel 20121”.
La crisi dell’Horeca determinata dalla pandemia da Covid è stata inevitabilmente la protagonista dell’Assemblea 2020 della Fipe andata in onda in streaming.
La voce di molti intervenuti ha ben evidenziato lo stato in cui si trovano gli operatori del settore e quelli dell’indotto.
Per tutti Antonio Sergio, del Gambrinus di Napoli, secondo cui “Occorre che gli aiuti arrivino subito, che siano tempestivi altrimenti le attività della ristorazione non sopravviveranno. Facciamo come negli altri Paesi che hanno aiutato subito e sostanziosamente le imprese”.
Ma se soffrono le imprese dell’Horeca, non stanno bene neppure quelle che operano nell’indotto, nel foodservice. Maurizio Zanella, Presidente di Cà del Bosco ha espresso il malessere delle imprese che operano soprattutto nel foodservice e che ora sono in grave crisi. Da lui, tra le altre, la richiesta per una riduzione dell’Iva sul vino portandola al 4% come avviene per altri prodotti di base.
Lino Stoppani, Presidente della Fipe, ha rappresentando le comuni esigenze e richieste. “Gli aiuti, seppure sono stati dati – ha detto – sono però assolutamente insufficienti”: Poi le altre richieste come una proroga della Cig anche nel 20121 e misure per la liquidità delle imprese “che è un grosso problema e che ci preoccupa considerato anche che il sistema bancario potrebbe non essere in grado, per una serie di vincoli anche europei, di soddisfare la domanda di credito”.
Altro tema scottante evidenziato da Stoppani quello degli affitti dei locali per il quale si rendono opportuni interventi. Ma il tema non è di semplice soluzione, ha ribadito il Presidente del Consiglio “perchè non è semplice intervenire in un contratto tra privati. Comunque stiamo cercando di trovare una soluzione che possa soddisfare sia le esigenze dei proprietari degli immobili, sia quelle dei conduttori“
All’Assemblea della Fipe sono intevenuti anche il ministro Teresa Bellanova, Maurizio Dallocchio, Docente Università Bocconi e Massimo Bottura, Chef patron Osteria Francescana.