Agrifish Ue: riduzione giornate di cattura mazzata per la Pesca

 

“Concordiamo con Francia e Spagna sulla opportunità di mantenere obbligatoria, anche per il 2021, la sola riduzione già prevista per il 2020. Il tema della riduzione è stato centrale nel negoziato che ha coinvolto gli Stati membri e la Commissione europea, il cui esito è stata la proposta di riduzione del 15% dello sforzo di pesca per il 2021, basata su un parere del Comitato scientifico della Commissione”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane al Consiglio Agrifish in corso a Bruxelles, sulla proposta di Regolamento del Consiglio che fissa per il 2021 le opportunità di pesca nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
La Ministra sottolineando come la riduzione era già prevista  nei Piani nazionali ha però ricordato che “Andrebbe comunque valutato come le riduzioni costanti delle giornate di pesca rischiano di non garantire la redditività delle imprese. Le nostre flotte sono state colpite duramente dall’emergenza del COVID-19, e anche questo impatto va tenuto in conto: non dimentichiamolo”.
“In questo frangente è chiaro che la gestione dell’attività di pesca tramite sforzo presenta tutte le sue criticità. Ci stiamo infatti rendendo conto”, ha detto Bellanova, “che questa metodologia non sempre è facilmente attuabile, e può portare alle difficoltà cui oggi andiamo incontro”.
“Almeno per alcuni stock demersali del Mediterraneo sarebbe quindi opportuno valutare l’introduzione di nuove metodologie di gestione” ha esortato Bellanova, “ che permettano di regolare non soltanto il prelievo, ma anche l’offerta e il prezzo sul mercato, a beneficio delle imprese. Ovviamente il tutto andrebbe fatto tenendo in debito conto le esigenze di una pesca multi-specifica”.

In merito interviene anche PescAgri, secondo cui è indispensabile porre un veto al Consiglio Ue Agrifish, per contrastare la proposta di Bruxelles di ridurre del 15% le giornate di pesca nel Mediterraneo occidentale che potrebbe essere estesa anche all’Adriatico.

“Il Covid non ha risparmiato il settore ittico nazionale con un un calo del fatturato del 40% rispetto al 2019 – spiega il presidente Antonino Algozino – la chiusura del canale Ho.Re.Ca. ha portato a un surplus di prodotto e al crollo dei prezzi, oltre a una generale contrazione dei consumi pro capite, aggravata dall’incertezza delle imminenti festività natalizie”.

A queste difficoltà si aggiungono le problematiche dovute alla gestione delle acque territoriali e internazionali, all’applicazione dei piani di gestione per lo sforzo di pesca e dei regolamenti della Commissione Ue che ora prevedono un’ulteriore diminuzione delle giornate di pesca per l’anno 2021. Un piano europeo, secondo Algozino, “metterebbe seriamente a rischio migliaia di imbarcazioni dei nostri pescatori, impossibilitati a raggiungere la sostenibilità economica necessaria a proseguire l’attività”. 

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