IRI: per il largo consumo nel 2021 forte calo delle vendite
Per il Largo Consumo si attende per il 2021 un vistoso calo delle vendite. E’ quanto emerge da una valutazione previsionale dell’IRI, il leader mondiale nelle informazioni di mercato per il Largo Consumo, il Retail e lo Shopper.
Tali previsioni sono badsate su una serie di evidenze. In particolare la seconda ondata di contagi da Covid-19 si sta protraendo anche nel primo trimestre del 2021 con la diffusione di nuove varianti del virus: questo sta portando ad una estensione delle restrizioni alla socialità e alla mobilità, più marcate in alcune aree del Paese. Come conseguenza restano ancora chiuse molte attività turistiche e di intrattenimento e permangono limitazioni (o chiusure localizzate) per bar e ristoranti.
La distribuzione dei vaccini sta procedendo con maggiore lentezza rispetto alle attese e
quindi la prospettiva di completamento della vaccinazione di massa è spostata verso la fine del 2021.
Inoltre, secondo l’IRI, l’estendersi della fase pandemica sta mantenendo ancora oggi molto elevato il passo delle vendite di Largo Consumo nella distribuzione moderna, mentre la permanenza di una fase acuta del virus sta rallentando la ripresa dell’economia e inasprendo il disagio economico ed i divari sociali.
Prosegue l’espansione delle vendite nei discount e degli acquisti dettati dalla ricerca di convenienza.I prezzi restano deboli e si osserva una ripresa dell’attività promozionale, anche se al di sotto dei livelli pre-Covid.
Inoltre il 2021 sarà l’anno delle «controcifre» per il Largo Consumo; i trend sconteranno il confronto con i periodi di forte discontinuità segnati l’anno scorso.
Tenendo conto dei fattori sopra elencati, le previsioni di IRI indicano che le vendite a valore
per la chiusura 2021 registreranno un calo del -3,1%. Si prevede una flessione dei volumi del 2,6%.
A partire da Marzo la domanda di Largo Consumo dovrà confrontarsi con più periodi di forte rialzo registrati nel 2020. L’andamento delle vendite è previsto entrare in terreno negativo a causa appunto degli inevitabili «rimbalzi» sulla controcifra. Il rimbalzo negativo è previsto soprattutto per i Reparti Chimici, per cui ci si attende una contrazione delle vendite a valore a del 4,6%. Meno impattate le vendite delle Bevande (-2%) e della Drogheria Alimentare (-2,8%).
Il maggiore calo previsto per il secondo semestre del 2021 è causato principalmente da due fattori:
• Il primo è la ripresa dei consumi Fuori Casa, in coincidenza di una maggiore normalità sociale con l’auspicato esaurirsi dell’epidemia che “strapperà” un po’ di vendite al retail (resterà però la parte generata dallo smart working e comunque da un atteggiamento diffuso di cautela per la frequentazione di bar e ristoranti).
• Il secondo è dovuto alle difficoltà di reddito delle famiglie, a fronte di una ripresa economica che sarà comunque lenta e che potrebbe manifestarsi con maggiore forza solo a partire dalla seconda metà del 2022.
Una nota finale deve sicuramente essere attribuita al canale che maggiormente ha acquisito importanza nel corso del 2020 e che rimarrà un punto di riferimento fondamentale per il consumatore anche in futuro: l’E-Commerce. Le previsioni di IRI indicano una crescita a valore per il canale del 60% per il 2021 che lo porterà a sfiorare la quota del 3% sul totale nella Distribuzione Moderna (fisica e online) per le vendite di prodotti confezionati di largo consumo.