Caffè: in forte calo i consumi fuoricasa
Per il 2020 si prevede che le vendite di caffè fuori casa in Europa saranno in forte calo con una diminuzione stimata nel 56,1%. In particolare le perdite più significative saranno quelle del consumo di caffè in ufficio (-61,8%) per effetto delle politiche di telelavoro ampiamente adottate in molti paesi europei. Il consumo nell’Horeca dovrebbe diminuire del 48,3%.
Sono le previsioni di Effebi sui consumi di Caffè in Europa secondo cui solo alla fine del 2022 i valori del consumo di caffè fuori casa dovrebbero tornare ai livelli pre-pandemici.
Per quanto riguarda i principali mercati a fine 2020 in Italia si prevede un calo medio in valore del 45% del consumo di caffè fuori casa. Rispetto ad altri grandi paesi, le politiche iniziali molto restrittive che hanno portato alla sospensione completa delle attività per diversi mesi, avranno un impatto maggiore su Horeca, mentre la diminuzione dei consumi in ufficio sarà leggermente più contenuta rispetto alla media europea.
In Spagna il calo delle vendite di caffè sarà prossimo al 50% , mentre in Francia le politiche iniziali, più permissive su chiusure e orari di apertura, hanno rallentato la diminuzione dei consumi all’interno del canale Horeca. Il calo dei consumi in ufficio inciderà maggiormente sull’andamento annuo del mercato fuori casa (-48,1%), a causa del telelavoro su larga scala.
Il mercato del caffè in Germania è il più grande d’Europa. Nel 2019 il consumo di caffè fuori casa ha registrato un aumento del 2,5% in valore, con un incremento ancora maggiore nel segmento uffici. Nel 2020, la riduzione dei consumi dovrebbe essere del 41% in valore. La perdita sarà maggiore nel segmento ufficio, a causa delle rigide politiche di home-working adottate, mentre Horeca è stata interessata da normative regionali restrittive e anche a causa dell’aumento delle vendite di caffè da asporto.
Nonostante l’incertezza legata alla “Brexit”, il mercato del caffè fuori casa nel Regno Unito ha continuato a crescere fino al 2019 (+ 2,9% in valore). Nel 2020, le restrizioni sul funzionamento di molte strutture dovrebbero aver portato a una riduzione del 42,7% del consumo di caffè fuori casa. Le perdite maggiori si registreranno negli uffici, mentre il calo delle vendite nel settore Horeca sarà parzialmente mitigato dall’uso diffuso del caffè d’asporto e dall’aumento dei servizi di consegna.
Per quanto riguarda il futuro si rifiene che non si berrà meno caffè, ma si berrà in luoghi e tempi differenti. I macro-cambiamenti potrebbero interessare i luoghi di lavoro, con molte più persone che soggiornano o preferiscono rimanere e lavorare nelle città più piccole, piuttosto che nei grandi centri urbani. In questo caso, ad esempio, i bar indipendenti o locali giocherebbero un ruolo fondamentale e vedrebbero aumentare le opportunità. Tuttavia, sarà necessario per innovare l’offerta, con prodotti di qualità per i più esigenti clienti; va inoltre considerata la possibilità di fornire un servizio di consegna, almeno all’interno di un’area predefinita.
Ci saranno nuove opportunità per i costruttori di macchine, che stanno già innovando, offrendo soluzioni “no-touch”. Tali produttori potrebbero beneficiare dell’aumento dei micro-punti di ristoro, offrendo nuove soluzioni ad-hoc. Si apriranno nuove opportunità per i “micro mercati” , con l’offerta di piatti pronti e cibi e bevande per chi lavora da casa o in zone dove bar e ristoranti scarseggiano. Pertanto, non esistono soluzioni perfette o formule segrete per superare le crisi. Solo osservando e ascoltando il mercato si possono prendere decisioni per innovare e affrontare le principali sfide che ci attendono nel prossimo futuro.