Eataly chiude a Bari e Forlì e pensa all’estero

Eataly  per i pesantissimi vincoli all’attività di ristorazione riscontrati in tutto il mondo, ha sofferto. La parte mercato, costantemente aperta al pubblico e l’attività online hanno contrastato i cali di fatturato, ma solo parzialmente, dato che circa la metà delle vendite di Eataly nel mondo è costituita dalla ristorazione. Il fatturato consolidato ha perso meno del 30% e la maggior sofferenza sui margini si riscontra negli Usa”. Così una nota della società. Anche il gruppo della famiglia Farinetti fa il conto con la pandemia che ha ridotto del 30% i ricavi 2020. 

Intanto è in atto un riassetto societario che vede ampliarsi la partecipazione di Tamburi Investment Partners (Tip), la holding di investimenti socia con circa il 20% del gruppo che ha determinato anche un cambiamento ai vertici con la nomina di Alessandra Gritti, moglie di Giovanni Tamburi, alla presidenza. In questo ruolo seguirà la nuova mappa degli investimenti nello sviluppo, confermato anche dopo un anno che ha visto scendere i ricavi del 29,5% rispetto ai 500 milioni registrati nel 2019.

Intanto è stata decisa la chiusura della struttura di Bari che occupava una quarantina di persone e di quella di Forlì con 31. Ma a fronte di queste chiusure Eataly sta programmando altre aperture. A breve quella di Londra con uno store che dovrebbe essere il più grande in Europa. A questo dovrebbero seguire a Verona e San Josè in California.

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