Il Gruppo Marr coglie in pieno la ripresa dei consumi e torna a crescere
534,9 milioni di ricavi da vendite contro i 441,1 del pari periodo del 2020. Ricavi totali di 542 milioni contro i 447,2 del primo semestre dello scorso anno. Margine Operativo Lordo (EBITDA) consolidato di 23,2 milioni di (0,5 milioni nel pari periodo 2020) di cui 23,1 milioni nel secondo trimestre che si confrontano nel pari periodo rispettivamente con i -3,0 milioni del 2020 e i 39,0 milioni del 2019. Risultato Operativo (EBIT) consolidato di 7,1 milioni (-16,4 milioni nel 2020), di cui 14,1 milioni relativi al secondo trimestre (-12,1 milioni nel pari periodo 2020), e include un prudenziale accantonamento al fondo svalutazione crediti pari a circa 7,0 milioni di euro (di cui 4,3 milioni nel secondo trimestre 2021). Il risultato netto, dopo 0,5 milioni di euro di imposte, si posiziona a 1,1 milioni (la perdita ante imposte nel pari periodo 2020 era stata di 19 milioni) e risente di oneri non ricorrenti pari a 2,9 milioni contabilizzati nel secondo trimestre e relativi all’estinzione anticipata per un controvalore netto di circa 25 milioni, avvenuta in data 23 luglio 2021, del prestito obbligazionario USPP in dollari sottoscritto nel luglio 2013.
Questi i risultati di bilancio conseguiti nei primi sei mesi del 2021 da Marr SpA come si ricavano dalla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 approvata oggi dal CdA della società leader nel foodservice.
Nel primo semestre dell’anno il Gruppo con sede a Rimini ha praticamente archiviato l’annata della pandemia con una ripresa che ha interessato tutti i comparti di attività e che è stata trainata dai clienti della categoria dello “Street Market” (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene) che hanno performato meglio sia dei clienti del “National Account”, categoria che risente del ritardo dei clienti della ristorazione commerciale strutturata, sia di quelli del “Wholesale” (grossisti e retail).
La componente inflattiva attesa per i prossimi mesi dell’anno ha avuto sino ad ora un impatto parziale a partire dalle ultime settimane del primo semestre.
Nel secondo trimestre i ricavi totali hanno raggiunto i 353,3 milioni di Euro (185,3 milioni nel pari periodo 2020 e 459,6 milioni nel 2019) con vendite pari a 348,7 milioni di Euro (181,4 milioni nel secondo trimestre 2020) di cui circa 16,0 milioni di Euro relative alle società Antonio Verrini e Chef consolidate a partire dal 1 aprile 2021.
Nel primo trimestre i ricavi totali erano stati 188,6 milioni di Euro con ricavi per vendite pari a 186,2 milioni rispetto ai 259,7 milioni del pari periodo dell’anno precedente. In particolare le vendite del primo trimestre 2021 hanno risentito delle restrizioni a zone nel corso dell’intero periodo, mentre nel primo trimestre del 2020 erano state impattate dalle misure di lockdown solamente a partire dal 10 marzo.
Al 30 giugno 2021 il capitale circolante netto commerciale è stato pari a 188,9 milioni di Euro, in decremento rispetto ai 232,4 milioni del 31 marzo 2021 e ai 278,0 milioni della fine del primo semestre 2020.
L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 186,5 milioni di Euro, in miglioramento rispetto ai 235,8 milioni al 31 marzo 2021 e ai 262,6 milioni al 30 giugno 2020. Al netto degli effetti dell’IFRS 16 la posizione finanziaria netta alla fine del primo semestre 2021 si attesta a circa 125 milioni di Euro nel pieno rispetto dei covenant di periodo.
Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 è stato pari a 339,3 milioni di Euro (326,8 milioni al 30 giugno 2020).
Il Consiglio di Amministrazione, preso atto dei risultati conseguiti nel primo semestre e del positivo andamento dello scenario di Mercato, ha deciso di convocare un’Assemblea per il 6 settembre 2021 proponendo il pagamento di un dividendo lordo pari a 0,35 euro per azione. In tale occasione verrà anche posta in approvazione la nomina del Consigliere Paolo Ferrari ad integrazione del CdA.
Una nota del Gruppo evidenzia come “dopo un inizio d’anno caratterizzato da una situazione di mercato che aveva pesantemente penalizzato, anche nel confronto con l’anno precedente, il primo trimestre 2021, già da aprile si sono rilevati i primi timidi segnali nella ripresa dei consumi. Questa situazione viene ben rappresentata dai dati rilevati dall’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 7 del 15 luglio 2021) che, nel segmento “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa”, evidenzia, quale variazione % tendenziale a quantità sull’anno precedente, un primo trimestre al -49,8% ed un secondo trimestre al + 88,5%. Quest’ultimo valore, che tiene ancora i consumi nettamente sotto la soglia del 2019 (secondo rielaborazioni della Società attorno al -42%) è in ogni caso estremamente confortante in quanto indica un netto e robusto cambio di segno. Da questa tendenza, Marr ha certamente colto appieno tutte le opportunità”.