Stoppani (FIPE): più attenzioni alla ristorazione collettiva

Premiare la qualità nell’affidamento degli appalti di ristorazione collettiva. E’ una delle richieste che il Presidente della FIPE ha avanzato nel corso di un’audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
Secondo Lino Sroppani è fondamentale assicurare con norme chiare la competitività del settore e rivedere i prezzi dei servizi di ristorazione in base agli indici Istat di settore.
Inoltre, proprio al fine di puntare sui massimi livelli qualitativi secondo la FIPE è necessario escludere dai documenti di gara tutte le attività non direttamente connesse alla produzione e alla somministrazione dei pasti come, ad esempio, il rifacimento delle mense o altri interventi infrastrutturali. Così come sarebbe opportuno promuovere l’adozione di “contratti-tipo” sia per la ristorazione scolastica, che per quella ospedaliera e socioassistenziale.
La ristorazione collettiva, ha ricordato Stoppani oltre a svolgere un servizio essenziale con oltre 5 milioni di pasti somministrati ogni giorno, è costituito da circa 1.500 aziende che danno lavoro a più di 90mila persone. “Eppure – ha sottolineato – l’intero comparto è messo da tempo a dura prova, con migliaia di aziende che rischiano di essere messe in ginocchio dall’impennata dei prezzi delle materie prime e dal caro energia. È arrivato il momento di agire prima di tutto con una revisione dei prezzi basata sugli indici Istat di settore, poi stabilendo regole chiare che assicurino al settore concorrenza, competitività e qualità dei servizi offerti”.